Altre terre. Viaggio alla scoperta dei pianeti extrasolari (2024)

Altre terre. Viaggio alla scoperta dei pianeti extrasolari (1)Animali MartinaLiceo Statale " E. Medi " ( Senigallia, Marche )

Dalla sua comparsa sulla terra l’uomo ha sempre volto lo sguardo verso il cielo, uno sguardo colmo di meraviglia per la bellezza di quelle “tante facelle” che brillano nel profondo buio dell’universo, colmo di curiosità per la voglia di capire i segreti della sua configurazione e colmo della speranza e della volontà di trovare nuovi pianeti e nuovi popoli per condividere assieme i misteri delle galassie.
Con il suo affascinante libro “Altre Terre”, Giovanni Covone ci regala un potente telescopio per sondare lo spazio, ci svela la magnifica danza delle stelle, dei satelliti e dei pianeti che brillano e pulsano attorno a noi. Ci spiega in parole semplici e chiare la loro composizione, le ipotesi sulla loro nascita e morte, i loro moti e le leggi fisiche che li governano. Ci aiuta ad immaginare una continua lotta tra gravità e pressione che, stando in equilibrio, permettono alle stelle di affrescare la nostra volta celeste.
È un viaggio che ci accompagna attraverso le osservazioni e le ipotesi dei primi filosofi dell’antichità, che immaginavano un universo fermo e fisso attorno alla terra; per passare alle prime brillanti intuizioni degli “scienziati innamorati” che, in mancanza di strumenti e di tecnologie appropriate, hanno avuto il coraggio di immaginare l’impossibile e ciò che non poteva essere visto, cominciando così a configurare nuove disposizioni celesti e sfidando il pensiero comune a rischio della propria vita. Il cammino di questi studiosi è stato irto di delusioni, “di teorie errate, previsioni corrette ma rifiutate, false scoperte, ricercatori ostinati e scienziati troppo innamorati”, ma non si sono mai arresi, spinti da amore e curiosità. Così, giunti i tempi moderni, in cui tecnologia e scienza hanno ampliato i confini, hanno dato un volto e un nome a nuovi sistemi solari e dimostrato che l’universo è enormemente più maestoso di quando potevamo immaginare.
L’autore riesce a legare strettamente astronomia, fisica, filosofia, chimica e biologia assieme a letteratura, pittura, musica e cinematografia, in una narrazione che ci cattura e ci porta oltre l’atmosfera terrestre.
Leggendo il libro ci sembra di essere seduti sulla “terrazza del caffè di Arles”, con cui si apre la prima pagina, in compagnia di un Marco Polo viaggiatore delle galassie, che ci coinvolge con la sua passione e il suo racconto accattivante in quella grande opera d’arte che è l’universo, che si muove guidato da una sinfonia tutta sua e da un ritmo di orologi sincronizzati in un solo movimento dal “ritmo frenetico” e universale. Il moto che si svolge nell’immensità del cielo è come un ballo tra stelle e pianeti che si attraggono e si respingono come timidi amanti.
Alla fine della nostra lettura ci viene solo la voglia di alzare gli occhi dai nostri cellulari e dal nostro orizzonte limitato per uscire a “rimirar le stelle”; spegnere tutte le luci delle nostre città troppo luminose e smarrirci in questo universo pieno di mistero e meraviglia, che stiamo dimenticando e sottovalutando, per riappropriarci infine di quella “curiosità e capacità di meravigliarci, di indagare la nostra connessione con il resto dell’universo …. E tornare a porci le stesse domande di quando eravamo più bambini e più filosofi”.

Pettinari CorradoIIS Laeng-meucci Sede Di Castelfidardo ( Castelfidardo, Marche )

“La scomparsa del cielo notturno è parte della trasformazione dell’ecosistema naturale in cui siamo evoluti. È una perdita simile a quella delle api: tragica e, allo stesso tempo, inavvertita. Così rischiamo di smarrire la curiosità e la capacità di meravigliarci, di indagare la nostra connessione con il resto dell’Universo”.

Chi di noi, osservando un cielo stellato, non ha provato il senso della meraviglia? Da sempre l’uomo, alzando lo sguardo al cielo, si è emozionato e si è posto delle domande di carattere filosofico “Siamo soli nel cosmo? Qual è il senso della vita su questo pianeta?”. Del resto la domanda più importante di tutte che riguarda il destino dell’uomo ha caratterizzato la poetica di grandi letterati: noi siamo un po’ come il pastore errante di Giacomo Leopardi che interroga la luna, stabilendo con il satellite un dialogo sul senso dell’esistenza. Giovanni Covone, professore di astrofisica e cosmologia presso l’Università Federico II di Napoli, nel suo libro “Altre Terre”, edito da Harper Collins nel 2023, pone l’attenzione sul fatto che da una parte la nostra generazione ha perso il contatto diretto con le stelle, ma è anche vero che siamo la prima generazione a poter cercare in modo scientifico la vita nel cosmo, i luoghi dove la vita può essere ospitata, realizzando così il sogno di Epicuro, di Giordano Bruno, di Democrito e di tutti coloro che non hanno avuto questa fortuna. L’autore del libro, in queste pagine intrise di rigore scientifico ma anche di tanta poesia, ci racconta come pian piano, anche con molti insuccessi, si è arrivati alla conoscenza attuale degli esopianeti, cioè pianeti che ruotano intorno a stelle diverse dal sole. Covone sottolinea anche che gli scienziati sono mossi da passioni umane e, spesso, vedono ciò che desiderano vedere. Ecco perché, fino agli inizi degli anni ’90, tutti gli astronomi erano convinti che esistessero pianeti intorno ad altre stelle ma pochissimi li cercavano e i tentativi falliti avevano portato una sfiducia di fondo. In queste pagine bellissime, l’autore ci presenta vicende ed esperienze umane e scientifiche: da quella di Peter Van de Kamp che, dopo ventisei anni di osservazione della stella di Barnard, nel 1963 annunciò la scoperta del primo pianeta extrasolare, alla vicenda di Andrew Lyne che nel 1991 scoprì un pianeta intorno ad una pulsar. L’autore sottolinea che la ricerca non deve essere condizionata dai propri pregiudizi perché sono pericolosi e possono impedirci di riconoscere, ad esempio, una scoperta inattesa. Per usare le parole del filosofo inglese Francis Bacon, l’uomo deve “liberarsi dai pregiudizi”. Covone scrive che il pregiudizio più grande era stato quello di cercare pianeti solo intorno a stelle “normali”, stelle che bruciano l’idrogeno ma, come afferma l’autore, la natura ha molta più fantasia di noi, “è un Michelangelo inconsapevole che costruisce meraviglie”. Lo studio degli esopianeti ci sta dimostrando come il nostro mondo abbia caratteristiche rare; la Terra non ha eguali finora tra tutti i pianeti noti, è un luogo speciale nell’Universo conosciuto. In questo libro colpisce molto la grande capacità dell’autore di saper raccontare quella storia misteriosa nascosta in quel cielo stellato dove astronomia, letteratura e poesia si incontrano. Sarebbe bello se la meraviglia diventasse la prima tra tutte le nostre passioni, la passione per le meraviglie della scienza ci permetterebbe di dare un nuovo sguardo a noi stessi e al nostro pianeta.

Pierpaoli ElisaLiceo Scientifico Galileo Galilei ( Ancona, Marche )

Avete mai volto lo sguardo in alto per osservare il Cielo? Vi siete mai chiesti se esistono pianeti simili alla Terra? Se così fosse, questo libro, “Altre terre” di Giovanni Covone, raccontando delle domande che uomini e donne si sono fatti, e delle risposte ai problemi che hanno tentato di darsi attraverso miti e leggende prima, ed osservazioni e calcoli matematici poi, è in grado di fornire una nuova spettacolare prospettiva attraverso cui guardare l’Universo. È la storia di come l’essere umano è giunto alla ricerca di un nuovo sistema solare che contenesse un pianeta nel quale la vita fosse possibile. Tuttavia non è solo un racconto di storia e di scienza, ma contiene anche lezioni di vita importanti: la gestione degli errori ed il coraggio di ammetterli, per esempio nella vicenda di Andrew Lyne che affrontò a viso aperto i suoi colleghi dopo essersi accorto dell’inesattezza della sua conclusione, ed anche il fatto che talvolta troppa fiducia è nociva in quanto porta all’incapacità di ascoltare gli altri e cambiare le proprie idee qualora si rivelassero scorrette, così come Peter van de Kamp che sostenne le sue scoperte fino alla fine, oppure la Chiesa che nel Medioevo costrinse Giordano Bruno al rogo. La piacevolezza del libro è data anche dalla scrittura, scorrevole e comprensibile. Infatti, anche le definizioni tecniche sono descritte in maniera tale da risultare chiare attraverso disegni fatti a mano ed esempi: l’espansione dell’Universo e delle galassie esemplificata da un panettone con i canditi che lievita, oppure l’effetto Doppler spiegato tramite il cambiamento di tono di un clacson in un motore che ad alta velocità si avvicina o allontana da noi; e per esprimere numeri astratti Covone utilizza esempi concreti così da permettere di comprenderne il valore reale, come una velocità comparata a quella di un corridore di atletica, o il peso di file analizzati paragonato a quello di un’emoticon. Dunque, credo fermamente che questo libro sia accattivante e coinvolgente, anche perché parla della problematica e della difficoltà del farsi ascoltare e cambiare i preconcetti esistenti all’interno della società. Molti all’interno del libro inizialmente sono infatti scettici a donare fondi a coloro che tentano di dimostrare l’esistenza di pianeti che non siano conformi ai modelli teorici preesistenti. Quello che ho apprezzato di più di questo libro è che trasmette la passione e l’entusiasmo sia dell’uomo che l’ha scritto, ma anche di tutti quegli scienziati che non si sono arresi di fronte ad una sconfitta, ma che anzi hanno continuato a lottare e non hanno mai abbandonato la scienza: laddove gli strumenti non erano abbastanza potenti ne hanno inventati di nuovi, e dove l’incredulità generale era elevata sono riusciti a dimostrare la validità delle loro scoperte, così che oggi siamo un passo più vicini al trovare altre terre.
Quindi quest’opera di divulgazione scientifica ed in parte filosofica, che ci fa riflettere sul nostro rapporto con l’Universo e ci mostra gli spettacoli meravigliosi che la Natura ci offre, è stata progettata e successivamente elaborata in maniera eccellente, e tutti coloro che volessero saperne di più sullo spazio, le stelle ed i pianeti, ma anche sul suono e sulla luce, dovrebbero recuperarla, leggerla e poi volgere lo sguardo al cielo e sorridere, perché questo libro fa comprendere anche che le condizioni per la nascita della vita in un pianeta sono molteplici, e perciò siamo immensamente fortunati ad esistere.

Santi RaffaelePolo Scolastico 2 " Torelli " ( Fano, Marche )

Da tempi immemori donne e uomini hanno sempre alzato lo sguardo verso i brillanti astri che di notte fanno compagnia alla Luna e mai abbiamo smesso di rimanere a bocca aperta di fronte ad un simile splendore. Quando poi la nostra mente ha concepito il concetto di Universo abbiamo subito iniziato ad interrogarci sulla sua natura. Domande apparentemente semplici, di quelle che si farebbe un bambino riguardo qualsiasi cosa gli capiti per le mani. A quel punto abbiamo guardato verso il basso, abbiamo preso la nostra Terra e abbiamo cercato di collocarla sul palcoscenico dell’Universo. Si è quindi aperta una storica discussione sulla possibile esistenza di altri mondi, di come questi potrebbero apparire, ci siamo chiesti se siamo i soli nell’universo ad essere così curiosi o se a guardare le stelle da un mondo lontano vi sia un qualche nostro collega ricercatore. Il libro “Altre Terre” del professore di astrofisica e cosmologia Giovanni Covone si prefigge l’obbiettivo di guidarci attraverso il mare di domande che nel corso dei millenni sono state formulate da menti diverse, unite tutte dall’umano desiderio di conoscere ciò che ci circonda.
Tema cardine del libro è la storia della ricerca degli esopianeti, da noi lontanissimi, che orbitano attorno stelle esterne al nostro sistema solare. L'autore compie l’intelligente scelta di spiegare subito, in modo semplice e comprensibile, cosa sia una stella, un pianeta e quali forze agiscano nel contesto dei loro comportamenti e mutamenti, di modo che anche un lettore inesperto in materia astronomica possa approcciarsi ed interessarsi agli argomenti del libro.
Covone, come un cantastorie, ci racconta l’odissea che è stata necessaria per arrivare alla scoperta dei primi pianeti extrasolari, un’epopea partita dai greci Democrito ed Epicuro, che sostenevano l’esistenza di infiniti mondi così come lo ha fatto fino alla morte il caparbio Giordano Bruno; da Galileo e il suo cannocchiale si apre una lunga strada che ha portato fino agli anni Novanta del Novecento, quando viene scoperto il primo pianeta extrasolare. Infine, si approda al presente, un’epoca dove la ricerca di questi pianeti ha assunto una primaria importanza, abbiamo confermato che il loro numero supera quello delle stelle.
L’autore ci espone gli avanzamenti tecnologici e le metodologie con le quali oggi esploriamo lo spazio in cerca di pianeti. Si parla di spettroscopia Doppler, astrometria, transiti fotometrici, microlensing, dedicando paragrafi e schemi alla comprensione del lettore, le spiegazioni di Covone non risultano in alcun modo noiose o astruse, ma basate su un piano estremamente concreto della realtà.
Leggendo il libro non possiamo non appassionarci alle storie degli astronomi che hanno dato tutto per la loro ricerca, non riusciamo a rimanere indifferenti di fronte alle loro fatiche, i loro sacrifici, i rari successi e i numerosi fallimenti. Le pagine ci raccontano l’eccessivo orgoglio di alcuni, di altri il coraggio di fronteggiare i propri errori con dignità; Covone scrive di una scienza permeata dal modo di agire umano, a volte insicuro, a volte inarrestabile.
Il libro "Altre Terre” è un invito a non abbandonare la curiosità “di quando eravamo più bambini e più filosofi”, perché in fondo è già meraviglioso poter respirare l’aria di un piccolo pallido punto blu, che nell’Universo è bagnato dalla luce di una stella speciale, che illumina il solo pianeta che ospita sicuramente la bellezza della vita.

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